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lfd. Nr.
480
Prot. Nr.
11701
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pacelli
Ort
Berlin
Datum
05.11.1934
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 643, fasc. 161, fol. 13r-14v
Betreff
Crisi della chiesa evangelica.
Regest
Hitlers Unterredung mit Meiser, Wurm und Marahrens – Stellungnahme der obersten Heeresleitung zur Frage des religiösen Unterrichts in der Truppe.
Dokument
1Finalmente sono in grado di riferire a Vostra Eminenza Reverendissima circa gli ultimi avvenimenti della chiesa evangelica, per vero già riportati vagamente dai giornali. Essi pare si siano svolti molto diversamente dalla prima versione data da quasi tutti i giornali esteri. Ecco quanto mi consta: Il Signor Hitler ricevette i tre così detti “vescovi” o capi della frazione dissidente dal “vescovo“ del Reich martedì giorno 30 verso le ore 16; il Signor Cancelliere del Reich era accompagnato dal Ministro degli Interni Dr. Frick e dal Direttore Ministeriale Dr. Buttmann. Il Capo dello Stato cominciò ad informarsi circa il loro atteggiamento e i loro sentimenti in ordine ad un’ unica chiesa evangelica; la risposta fu naturalmente di ostilità al concetto di unificazione, che si era tentato di attuare con un “vescovo” del Reich. Il Cancelliere espresse allora il suo rammarico di non poter riunire le varie ramificazioni protestanti in un’unica chiesa evangelica, che avrebbe svolto la sua attività accanto alla chiesa cattolica; aggiunse che, dato tutto questo, il suo Governo e il Partito si disinteressavano oramai di queste contese religiose, ma che i nazionalsocialisti naturalmente avrebbero piegato più facilmente verso il nuovo movimento della fede tedesca (deutsche Glaubensbewegung). Questa ultima dichiarazione stupì enormemente i tre “vescovi”, che, sorpresi e impreparati, non seppero o non osarono opporre parola. – La seduta fu brevissima.1
O. übermittelt hier nicht den entscheidenden Punkt des Empfangs der drei „dissidenten“ Bischöfe durch Hitler: die Aufhebung des Hausarrests gegenüber Wurm und Meiser und damit deren Rehabilitierung als Wendemarke in der Politik der Reichsregierung gegenüber den „Deutschen Christen“ und deren „Reichsbischof“. Trotzdem verlief die keineswegs „sehr kurze“ (nämlich zweistündige) Unterredung – an der Buttmann übrigens nicht teilnahm – alles andere als einvernehmlich. Die Bischöfe stellten sich zwar der Idee einer einheitlichen Reichskirche nicht dezidiert entgegen, drängten jedoch vernehmbar auf die Absetzung Müllers und stellten klar, daß der bisherige Kurs der DC nicht fortgesetzt werden könne. Dies verärgerte wiederum Hitler. Im Ergebnis war die bekenntniskirchliche Richtung gestärkt, die DC entscheidend geschwächt, wenn auch noch keineswegs am Ende, da Hitler noch nicht bereit war, den Reichsbischof endgültig fallenzulassen. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich II, S. 354/355; Besier, Die Kirchen und das Dritte Reich 1934-1937, S. 20/21.
2Queste informazioni, benché confermate da varie parti, restano ancora alquanto incerte: esse però concorderebbero con l’atteggiamento assunto subito dopo dalle due sette religiose, che ormai si trovano schierate l’una contro l’altra entro i confini del vecchio protestantesimo: i luterani antichi e i tedesco-cristiani.
3Per i primi parlò mercoledì sera in una grossa adunanza in Berlino un pastore, dichiarando che i tre “vescovi” riprendevano il loro posto, ma che non era per questo finita la battaglia, che anzi la vera battaglia cominciava ora contro il Prof. Hauer e Rosenberg. Per i secondi tracciò il programma di lavoro il pastore Tausch2
Friedrich Tausch, „Gauobmann der „Deutschen Christen“ in Berlin.
, che parlando ai suoi fedeli tedesco-cristiani disse: Noi continuiamo a vedere marciare dietro i vecchi luterani la reazione...! e tutti intesero la reazione al nazionalsocialismo.
4Per quanto riguarda i cattolici, essi iniziarono fortunatamente molto per tempo la lotta, contro il neopaganesimo: è quindi escluso, che si possa pensare, anche dai più ostili, che vi sia mescolato il benché minimo pensiero di reazione politica.
5Ho potuto avere molto confidenzialmente copia di un documento riguardante l’atteggiamento dei Capi dell’esercito di fronte alla nuova fede: esso fa molto onore al Generale Blomberg e all’altro firmatario, nascosto per noi dietro la denominazione “Heeresleitung”, il Generale Fritsch. Quest’ultimo specialmente, protestante, è noto per il suo carattere fermo, i suoi principi d’ordine e il suo rispetto per il cattolicesimo. Mi consta che queste disposizioni incontrarono il pieno favore anche degli ufficiali, mentre so che, da qualche tempo, pastori e sacerdoti cattolici dell’eserciti furono pregati dallo Stato Maggiore di aumentare le ore di insegnamento religioso nelle caserme.3
Vgl. zu dieser Thematik auch Bericht No. 11867 vom 29.11.1934.
Invio qui accluso copia del documento.
6Bekennende Kirche
Anhang
1Schreiben der obersten Heeresleitung vom September 1934 gegen die Propaganda der „Deutschen Glaubensbewegung“ im Heer (Abschrift)

1 O. übermittelt hier nicht den entscheidenden Punkt des Empfangs der drei „dissidenten“ Bischöfe durch Hitler: die Aufhebung des Hausarrests gegenüber Wurm und Meiser und damit deren Rehabilitierung als Wendemarke in der Politik der Reichsregierung gegenüber den „Deutschen Christen“ und deren „Reichsbischof“. Trotzdem verlief die keineswegs „sehr kurze“ (nämlich zweistündige) Unterredung – an der Buttmann übrigens nicht teilnahm – alles andere als einvernehmlich. Die Bischöfe stellten sich zwar der Idee einer einheitlichen Reichskirche nicht dezidiert entgegen, drängten jedoch vernehmbar auf die Absetzung Müllers und stellten klar, daß der bisherige Kurs der DC nicht fortgesetzt werden könne. Dies verärgerte wiederum Hitler. Im Ergebnis war die bekenntniskirchliche Richtung gestärkt, die DC entscheidend geschwächt, wenn auch noch keineswegs am Ende, da Hitler noch nicht bereit war, den Reichsbischof endgültig fallenzulassen. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich II, S. 354/355; Besier, Die Kirchen und das Dritte Reich 1934-1937, S. 20/21.
2 Friedrich Tausch, „Gauobmann der „Deutschen Christen“ in Berlin.
3 Vgl. zu dieser Thematik auch Bericht No. 11867 vom 29.11.1934.
Biographien (10):Sachdatensätze (1):

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
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