Meta-Suche


   
lfd. Nr.
74
Prot. Nr.
6464
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pacelli
Ort
Berlin
Datum
22.02.1933
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 643, fasc. 157, fol. 62r-63v – Druck bei Sale, Hitler, la Santa Sede e gli Ebrei, Nr. 22
Betreff
Situazione Politica del Reich
Regest
Die Endphase des Wahlkampfs: Terroristische Aktionen der Nationalsozialisten gegen politische Gegner, gegen Repräsentanten des politischen Katholizismus und gegen Wahlveranstaltungen des Zentrums; vorübergehendes Verbot katholischer Zeitungen; die Wahl wird nicht in der notwendigen Freiheit stattfinden können, es sei denn, der Reichspräsident spreche ein Machtwort; zwischen Zentrum und Nationalsozialisten herrschen offene Gegensätze; die Erklärung der deutschen Bischöfe zur Reichstagswahl; unglückliche Aktivitäten Papens; die Existenz der Länder ist bedroht.
Dokument
1Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto Nr. 6424 del 16 c. m., con cui comunicavo il proclama lanciato da alcune Associazioni Cattoliche1
„Es geht um Deutschland. Mahnruf der großen katholischen Volksverbände zu den kommenden politischen Entscheidungen“; Druck nach Kölnische Volkszeitung Nr. 48, 17.02.1933; in: Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 3-5; desgl. in: Deuerlein, Das Reichskonkordat, S. 296/297, und Müller (Hg.), Katholische Kirche und Nationalsozialismus, S. 59-62; vgl. auch Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 106.
(fra cui anche due Arciconfraternite) a proposito dell’attuale situazione politico-religiosa ed in vista delle prossime elezioni, devo significare che purtroppo il proclama servì al Governo come motivo per sospendere per tre giorni tutti i giornali cattolici, che l’avevano pubblicato. Però un passo fatto domenica dall’ex-cancelliere Marx, che era uno dei firmatari,2
Wilhelm Marx’ Signatur als Repräsentant des Volksvereins für das katholische Deutschland findet sich unter dem Druck des Aufrufes in der „Kölnischen Volkszeitung“, nicht jedoch unter dem der „Germania“. Wie diese Beobachtung mit dem Bericht bei Stehkämper in Verbindung zu bringen ist, Marx habe von dem Aufruf der Verbände „nichts erfahren, obwohl sein Name für den Volksverein darunter stand“, harrt noch einer Erklärung; Stehkämper, Nachlaß Marx I, S. 147/148.
e dal Signor Vockel,3
Im Original irrtümlich „Volkel“.
Segretario del Centro, presso il Ministro degli Interni del Reich [sic!], Dr. Göring, bastò per ottenere che la proibizione fosse ritirata, avendo i cattolici dichiarato che non avevano avuto di mira, con simile proclama, di denigrare nessun partito in modo speciale, ma solo di esporre il punto di vista dei cattolici nell’attuale situazione.4
Vgl. Stehkämper, Nachlaß Marx I, S. 147/148; Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 106. – Der Aufruf hatte entgegen dieser von Orsenigo übermittelten Kompromißformel sehr wohl klare Kampfansagen dem Nationalsozialismus gegenüber enthalten; vgl. z.B.: „Dem Bolschewismus und der Gottlosigkeit sagt man den Kampf an. Aber man versucht nicht, sie von innen her zu überwinden, wie es unsere Volksverbände in ernster Anstrengung seit Jahren getan haben. Statt dessen ahmt man Bolschewismus nach, in Wortprägungen und Losungen. Wir erfahren es: Bolschewismus kann auch werden unter nationalem Vorzeichen. Wir erklären, daß wir den Kampf führen werden gegen alle Formen des Bolschewismus. [...] Deutschland darf nicht den Extremen ausgeliefert werden; weder rechts noch links“ („Es geht um Deutschland. Mahnruf der großen katholischen Volksverbände zu den kommenden politischen Entscheidungen“; u.a. in: Germania, Nr. 47, 16.02. 1933, S. 1; Stasiewski [Bearb.], Akten deutscher Bischöfe I, S. 4/5). – Vockel und Marx mußten gegenüber Göring erklären, den Unterzeichnern des Aufrufes habe eine „böswillige Verächtlichmachung und Beleidigung der Regierung ferngelegen“ (Morsey, ebd., S. 106). Allerdings teilten die Katholischen Verbände in einer „Mitteilung“ in der Rhein-Mainischen Volkszeitung am 23.02.1933 mit: „Die Verbände werden jederzeit tun, was ihnen das Gewissen gebietet. Weder Presseverbote noch sonstige Maßnahmen können sie hindern, ihre Stimme zu erheben, wo es notwendig ist“ (Zit. nach Müller [Hg.], Katholische Kirche und Nationalsozialismus, S. 59, Anm.).
2L’incidente venne così, almeno autoritativamente, chiuso, ma esso servì insieme a molti altri ad accrescere la tensione fra il Centro ed i Nazional-socialisti. La tracotanza di questi ultimi ormai non ha più limiti. Oltre aver dichiarato pubblicamente per bocca dei loro più alti capi (Hitler e Frick) che essi resteranno al potere e svolgeranno il loro programma “qualunque sia l’esito delle elezioni del 5 marzo” 5
So z. B. Hitler in einer Wahlkampfrede am 15.02.1933 in Stuttgart; vgl. Domarus, Hitler. Reden und Proklamationen I, 1, S. 210-213, hier S. 211/212. Reichsinnenminister Frick sprach am 23.02.1933 in Hamburg davon, daß die Regierung Hitler auch im Falle einer nicht absoluten Mehrheit bei der Reichstagswahl „auf ihrem Platz“ ausharren werde; dann nämlich sei der „Staatsnotstand“ gegeben. In einer Wahlkampfrede in Dresden kündigte Frick an, daß die Nationalsozialisten nicht gewillt seien, „das Feld freiwillig zu räumen.“ Neliba, Frick, S. 74.
, i loro partigiani, forti di una evidente impunità, cercano di terrorizzare i partiti avversi, disturbando, contro ogni norma sociale, anche le pacifiche adunanze del Centro; così è avvenuto domenica ed ieri sera, in cui anche l’oratore, il Dr. Stegerwald, era vittima di atti violenti.6
Allg., zum Terror der Nationalsozialisten gegen Presse und Veranstaltungen des Zentrums, Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 105-113. Adam Stegerwald wurde bei einer Wahlveranstaltung in Krefeld am 21.02.1933 von einem S.A.-Trupp attackiert und niedergeschlagen. Vgl. Morsey, Stegerwald, S. 214.
3Come si possa arrivare alle elezioni e compierle in un’atmosfera così agitata, io non lo so. Se non interviene il Reichspräsident con una parola autorevole per garantire ai vari partiti l’esercizio di quella libertà, che è pur consentita dalla Costituzione, dovremo registrare ancora molti fatti cruenti.
4Ormai l’opposizione fra il Centro ed i nazional-socialisti è così aperta e così acuta, che non mi par più possibile sperare quell’atteggiamento dignitoso, ma anche riservato, che avrebbe potuto più tardi offrire al Centro l’occasione di diventare un elemento di equilibrio e di pace. I Capi del Centro sono di ben altra opinione. Oggi i Vescovi della Conferenza di Fulda, cioè i Vescovi di Germania eccetto i Bavaresi, pubblicano – come sono soliti fare per ogni elezione – un ammonimento al popolo, che mi pare redatto con chiarezza od anche con prudenza; naturalmente gli avversari troveranno lo stesso a ridire. Esso suona letteralmente così:
5“Le imminenti elezioni per il Reichstag, per il Landtag e per Corpi Amministrativi hanno una importanza grandissima non solo dal lato politico, ma anche considerata l’influenza per la difesa e l’incremento del patrimonio religioso e morale di tutto il popolo o per la posizione della Chiesa nella vita pubblica. Questo ci dà motivo di seriamente ed efficacemente ricordare a tutti i cattolici, in un’ora decisiva, il dovere civico di far uso del diritto di voto, così come importa la responsabilità del cittadino fedele e del fedele cattolico. Noi rinnoviamo quindi il nostro avvertimento: Eleggete deputati, il cui carattere ed il cui provato contegno assicurino che si faranno mallevadori della pace e della prosperità del popolo, della difesa della scuola confessionale, della religione cristiana e della Chiesa Cattolica. Guardatevi dagli agitatori e da quei partiti, che non sono degni della fiducia del popolo cattolico. Attingete il vostro indirizzo dagli accreditati giornali cattolici. Questo è l’ammonimento dei vostri Vescovi, che non intendono portare la lotta di partito nel santuario della Chiesa, ma che pure non vogliono lasciar passare senza una parola ammonitrice avvenimenti, che per la patria e per la Chiesa sono di così alta importanza.”7
Übersetzung der dem Bericht als Anlage beigefügten Erklärung der deutschen Bischöfe zu den Reichstagswahlen vom 05.03.1933 (Abdruck in Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 6/7).
6 Von Papen purtroppo continua il suo triste servizio di confondere le idee, cercando di presentare como “buoni cattolici” coloro che appoggiano nelle elezioni la coalizione Hugenberg. I comunisti ed i socialdemocratici stanno momentaneamente zitti, per cui il fuoco della lotta oggi è piuttosto contro il Centro. I piccoli Stati, specialmente Baviera, Würtemberg e Baden, cercano reagire più che possono contro la politica del Reich; al Würtemberg fu già minacciato l’invio di un Commissario come in Prussia.8
Vgl. Hitler in Stuttgart, 15.02.1933, in: Domarus, Hitler. Reden und Proklamationen I, 1, S. 210-213. Am 22. und 23.02.1933 erklärte der BVP-Politiker Fritz Schäffer, ein eventuell nach Bayern entsandter Reichskommissar werde an der bayerischen Grenze verhaftet werden. Vgl. Domarus, Hitler. Reden und Proklamationen I, 1, S. 213. Sowohl in Bayern als auch in Württemberg erfolgte die NS-Revolution im Zuge der „Gleichschaltung“ der Länder nach „Reichtagsbrandverordnung“ (28.02.), vorläufigem „Gesetz zur Gleichschaltung der Länder mit dem Reich“ (01.03.) und März-Wahlen (05.03.).
Anhang
1Erklärung der deutschen Bischöfe zu den Reichstagswahlen vom 05.03.1933; Zeitungsausschnitt o. D.9
Vgl. vorangehende Anm.

1 „Es geht um Deutschland. Mahnruf der großen katholischen Volksverbände zu den kommenden politischen Entscheidungen“; Druck nach Kölnische Volkszeitung Nr. 48, 17.02.1933; in: Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 3-5; desgl. in: Deuerlein, Das Reichskonkordat, S. 296/297, und Müller (Hg.), Katholische Kirche und Nationalsozialismus, S. 59-62; vgl. auch Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 106.
2 Wilhelm Marx’ Signatur als Repräsentant des Volksvereins für das katholische Deutschland findet sich unter dem Druck des Aufrufes in der „Kölnischen Volkszeitung“, nicht jedoch unter dem der „Germania“. Wie diese Beobachtung mit dem Bericht bei Stehkämper in Verbindung zu bringen ist, Marx habe von dem Aufruf der Verbände „nichts erfahren, obwohl sein Name für den Volksverein darunter stand“, harrt noch einer Erklärung; Stehkämper, Nachlaß Marx I, S. 147/148.
3 Im Original irrtümlich „Volkel“.
4 Vgl. Stehkämper, Nachlaß Marx I, S. 147/148; Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 106. – Der Aufruf hatte entgegen dieser von Orsenigo übermittelten Kompromißformel sehr wohl klare Kampfansagen dem Nationalsozialismus gegenüber enthalten; vgl. z.B.: „Dem Bolschewismus und der Gottlosigkeit sagt man den Kampf an. Aber man versucht nicht, sie von innen her zu überwinden, wie es unsere Volksverbände in ernster Anstrengung seit Jahren getan haben. Statt dessen ahmt man Bolschewismus nach, in Wortprägungen und Losungen. Wir erfahren es: Bolschewismus kann auch werden unter nationalem Vorzeichen. Wir erklären, daß wir den Kampf führen werden gegen alle Formen des Bolschewismus. [...] Deutschland darf nicht den Extremen ausgeliefert werden; weder rechts noch links“ („Es geht um Deutschland. Mahnruf der großen katholischen Volksverbände zu den kommenden politischen Entscheidungen“; u.a. in: Germania, Nr. 47, 16.02. 1933, S. 1; Stasiewski [Bearb.], Akten deutscher Bischöfe I, S. 4/5). – Vockel und Marx mußten gegenüber Göring erklären, den Unterzeichnern des Aufrufes habe eine „böswillige Verächtlichmachung und Beleidigung der Regierung ferngelegen“ (Morsey, ebd., S. 106). Allerdings teilten die Katholischen Verbände in einer „Mitteilung“ in der Rhein-Mainischen Volkszeitung am 23.02.1933 mit: „Die Verbände werden jederzeit tun, was ihnen das Gewissen gebietet. Weder Presseverbote noch sonstige Maßnahmen können sie hindern, ihre Stimme zu erheben, wo es notwendig ist“ (Zit. nach Müller [Hg.], Katholische Kirche und Nationalsozialismus, S. 59, Anm.).
5 So z. B. Hitler in einer Wahlkampfrede am 15.02.1933 in Stuttgart; vgl. Domarus, Hitler. Reden und Proklamationen I, 1, S. 210-213, hier S. 211/212. Reichsinnenminister Frick sprach am 23.02.1933 in Hamburg davon, daß die Regierung Hitler auch im Falle einer nicht absoluten Mehrheit bei der Reichstagswahl „auf ihrem Platz“ ausharren werde; dann nämlich sei der „Staatsnotstand“ gegeben. In einer Wahlkampfrede in Dresden kündigte Frick an, daß die Nationalsozialisten nicht gewillt seien, „das Feld freiwillig zu räumen.“ Neliba, Frick, S. 74.
6 Allg., zum Terror der Nationalsozialisten gegen Presse und Veranstaltungen des Zentrums, Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 105-113. Adam Stegerwald wurde bei einer Wahlveranstaltung in Krefeld am 21.02.1933 von einem S.A.-Trupp attackiert und niedergeschlagen. Vgl. Morsey, Stegerwald, S. 214.
7 Übersetzung der dem Bericht als Anlage beigefügten Erklärung der deutschen Bischöfe zu den Reichstagswahlen vom 05.03.1933 (Abdruck in Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 6/7).
8 Vgl. Hitler in Stuttgart, 15.02.1933, in: Domarus, Hitler. Reden und Proklamationen I, 1, S. 210-213. Am 22. und 23.02.1933 erklärte der BVP-Politiker Fritz Schäffer, ein eventuell nach Bayern entsandter Reichskommissar werde an der bayerischen Grenze verhaftet werden. Vgl. Domarus, Hitler. Reden und Proklamationen I, 1, S. 213. Sowohl in Bayern als auch in Württemberg erfolgte die NS-Revolution im Zuge der „Gleichschaltung“ der Länder nach „Reichtagsbrandverordnung“ (28.02.), vorläufigem „Gesetz zur Gleichschaltung der Länder mit dem Reich“ (01.03.) und März-Wahlen (05.03.).
9 Vgl. vorangehende Anm.
Biographien (9):Sachdatensätze ():

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
 Texte | Quellen u. Literatur | Abkürzungen | Impressum | Hilfe |