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lfd. Nr.
304
Prot. Nr.
9061
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pacelli
Ort
Berlin
Datum
15.12.1933
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 650, fasc. 195, fol. 59r-60v – Druck (unvollständig) bei Sale, Hitler, la Santa Sede e gli Ebrei, Nr. 55.
Betreff
Situazione politico-religioso
Regest
Gespräch mit Außenminister von Neurath; die Attacke des Gauleiters Florian; zur Situation der Katholiken in Deutschland; Persönliche Einschätzung O.s.: trotz aller anhaltenden Konflikte hoffe er, daß sich auf Dauer doch noch eine Verständigung zwischen Kirche und nationalsozialistischem Regime in Deutschland erzielen lassen werde.
Dokument
1Facendo seguito al mio Cifrato No. 108, del 12 corrente, e sapendo che lunedì prossimo saranno finalmente riprese le trattative circa l’applicazione di alcuni punti del Concordato1
O. bezieht sich auf die für den 18. und 19. Dezember in Rom angesetzten neuerlichen Gespräche zwischen Pacelli und Buttmann. Vgl. auch Anm. zu Bericht No. 9005 vom 08.12.1933.
, mi faccio premura di aggiungere ancora qualche notizia e qualche considerazione in merito alla situazione dei cattolici in Germania, frutto anche delle conversazioni private, di cui ebbi abbondante occasione in questi ultimi giorni.
2È opinione qui di molti cattolici che i capi del Governo, sopratutto il Cancelliere ed ancor più il Presidente del Reich siano seriamente preoccupati della tendenza acristiana, che va rivelandosi in alcune manifestazioni, come libri, conferenze; io posso aggiungere che il Ministro degli Esteri nella conversazione di martedì sera ha infatti nettamente confermato questo apprezzamento per quanto riguarda il Presidente del Reich e mi ha anche espresso seriamente il dubbio, che il Cancelliere non fosse ancora al corrente del noto proclama del Gauleiter Florian, con cui si chiedeva la sparizione d’ogni differenziazione confessionale nella stampa.2
Vgl. die komplementäre Aufzeichnung von Außenminister von Neurath, 12.12.1933, über diese Unterredung, in: Albrecht (Bearb.), Notenwechsel III, S. 16/17. Gauleiter Florian (Düsseldorf) hatte in einer Kundgebung am 28.11. u.a. das Lesen katholischer Zeitungen als „Volksverrat“ bezeichnet. Die Aufzeichnung Neuraths enthält nichts über die hier von Orsenigo berichtete Äußerung des Außenministers, er zweifle, ob Hitler von der Kundgebung Florians gewußt habe. Neurath vermerkte lediglich: „Ich versprach dem Nuntius, seine Wünsche dem Herrn Reichskanzler vorzutragen.“ Ebd., S. 17.
3Per quanto riguarda Berlino città ed anche le plaghe limitrofe, i cattolici (sia il clero che le associazioni) non lamentano gravi contrasti, anzi hanno rilevato una condiscendenza da parte del Governo, che pare superiore a quanto si verifica invece in altre regioni, soprattutto per la caparbietà o la tracotanza dei sottocapi. Domenica, per esempio, un buon migliaio di giovani studenti organizzati nella “Neudeutschland”, che, come Vostra Eminenza sa, è un’ottima organizzazione giovanile diretta dai Padri Gesuiti, in occasione di una funzione religiosa nella Cattedrale, ha sfilato col previo consenso tacito della polizia lungo il noto viale “Unter den Linden” fra il consenso di tutti.3
Laut St.Petrus-Kalender für das Bistum Berlin 8 (1935), S. 117, veranstaltete der Bund Neudeutschland am Tag Mariä Empfängnis eine Gelöbnisfeier in der St. Hedwigs-Kathedrale, an der etwa tausend Bundesmitglieder teilnahmen. Mariä Empfängnis (08.12.) fiel allerdings 1933 auf den Freitag vor dem zweiten Adventssonntag, so daß O.s Aussage („domenica“) nicht ganz präzise ist.
In questi giorni l’Ordinariato di Berlino, in rappresentanza di tutte le riviste cattoliche non politiche della Germania, ha potuto addivenire col Governo ad un accordo,4
Im Dezember 1933 verhandelten Vertreter des bischöflichen Ordinariats Berlin mit Regierungsstellen über die Anwendung des Reichsschriftleitergesetzes – das am 01.01.1934 in Kraft treten sollte – auf die Redaktionen katholischer Presseorgane. Der neuernannte Berliner Bischof Bares als Beauftragter des deutschen Episkopats für Pressefragen berichtete Bertram am 25.12.1933, „daß Gefahr bestehe, die Ausnahme der kirchlichen Zeitschriften vom Schriftleitergesetz werden [sic] viel zu eng gefaßt werden.“ Bertram an den deutschen Episkopat, 03.01.1934, in: Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 498/499, Zit. S. 498. O. urteilt über den Stand dieser Verhandlungen hier wohl zu optimistisch. Vgl. auch Bericht No. 9223 vom 02.01.1934.
che mi si dice assai favorevole per noi, circa la posizione di questa categoria di pubblicazioni in ordine alle nuove leggi, che inquadrano editori e redazioni di giornali nelle formazioni governative.
4È però anche certo che alcuni uomini di Governo mantengono ancora un atteggiamento molto diffidente verso parte dei cattolici; essi non sanno dimenticare la lotta politica, che i cattolici hanno sostenuto per anni, ed alla quale, bisogna confessarlo, purtroppo clero ed associazioni cattoliche non seppero sempre restare estranee, ed anche ora qualche sacerdote non sa dimenticare l’antico campo di battaglia e talvolta fa capolino in qualche sua frase l’antica concezione politica, ciò che oggi è subito interpretato come un atteggiamento „antigovernativo“ e persino un „tradimento dello Stato.“
5Io spero però che si possa, sia pure lentamente, ottenere ancora molto; a lungo andare il buon senso deve prevalere e qualche capo meno disposto verso di noi verrà, spero, allontanato dal Governo. Se si potesse fare loro sapere che, ad onta di tutto, non dubitiamo della lealtà dei capi e che sappiamo tener conto di tutte le difficoltà pratiche nel sistemare gli effetti di una rivoluzione così radicale; attendendo con fiducia che venga realizzato tutto quanto fu già stipulato, io credo che questo potrebbe ancora avvincere ed impegnare i capi, staccandoli forse da quella frazione violente ed ostile, che sta spiando il momento per scatenare su di noi una lotta, la quale, dato il carattere del popolo ed i metodi in uso, potrebbe riuscire in pochi giorni un vero disastro per la Chiesa Cattolica; oppure essi potrebbero irrigidirsi in un atteggiamento di freddo e calcolato ostruzionismo – come fanno ora con l’Austria –;5
Die von Deutschland gelenkte nationalsozialistische Agitation in Österreich verfolgte das erklärte Ziel, die Regierung Dollfuß zu stürzen und entwickelte dazu ein ausgeklügeltes Instrumentarium zur politischen wie wirtschaftlichen Destabilisierung Österreichs. So verhängte Hitler z.B. im Mai 1933 eine Straftaxe von 1000 Reichsmark für jeden deutschen Österreich-Reisenden („1000-Mark-Sperre“); dadurch sollte die österreichische Tourismus-Branche empfindlich getroffen werden. Unterdessen gelang es der Regierung Dollfuß nur schwer, die illegale, meist von Bayern aus nach Österreich schwappende NS-Propaganda einzudämmen; vgl. Hanisch, Der lange Schatten des Staates, S. 317-323, sowie Anm. zu Bericht No. 7456 vom 17.06.1933.
ciò che sarebbe per noi non meno dannoso, dati i numerosi vincoli, che subordinano l’attività del clero all’amministrazione governativa.
6Esponendo con tutta schiettezza ed in via subordinatissima questo mio modo di vedere, devo però aggiungere che non ho potuto far entrare in questo apprezzamento alcun elemento, che si riferisca alla Baviera, perché, dato il forzoso silenzio dei giornali, non si riesce da Berlino ad appurare le notizie, che Vostra Eminenza del resto avrà direttamente da Monaco.
7Tutto questo ed altro ancora avrei preferito dirlo a voce, ma, data la distanza, non oso chiedere il permesso di un viaggio costì, sebbene sarei pronto a qualunque fatica, pur di chiarire pienamente ai miei superiori il mio pensiero, come è mio dovere di Nunzio Apostolico.
8A spiegare in parte l’atteggiamento incerto del governo alcuni allegano il fatto, che si sta approntando la riforma della Costituzione del Reich, che dovrebbe essere pubblicata il 18 gennaio 1934.6
Tatsächlich hat sich das „Dritte Reich“ niemals eine neue Verfassung gegeben; am 30.01.1934 passierte das „Gesetz über den Neuaufbau des Reiches“ widerspruchslos den Reichstag; diese Verfügung zerschlug das Verfassungsgebäude der Weimarer Reichsverfassung endgültig“, indem es den Ländern jegliche politische Bedeutung nahm und sie zu bloßen Verwaltungseinheiten degradierte – ohne freilich eine durchdachte und praktikable neue Ordnung an die Stelle der alten setzen zu können; vgl. Schulz, Die Anfänge des totalitären Maßnahmestaates, S. 271-279.
9Vostra Eminenza saprà dare a questo mio Rapporto quel valore che si merita. Ringrazio vivamente Vostra Eminenza e la paterna bontà del Santo Padre per quanto mi ha con tanta cortesia fatto conoscere col venerato Dispaccio No. 3422/33, del 1° corrente; accludo ora la copia del discorso, che presenterò lunedì all’ufficio del Protocollo.7
O. bezieht sich hier auf den überarbeiteten Text seiner Neujahrsansprache als Doyen des diplomatischen Corps vor dem Reichspräsidenten; die Anlage befindet sich allerdings nicht im Aktenfaszikel. Vgl. auch Neujahrsansprache O.s vom Dezember 1933.
Ho introdotto l’accenno ai sistemi pacifici, perché ho constatato che qualche collega ci tiene a sottolinearli; in questo campo infatti ricordare è un po’ rinnovare.
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Anhang

1 O. bezieht sich auf die für den 18. und 19. Dezember in Rom angesetzten neuerlichen Gespräche zwischen Pacelli und Buttmann. Vgl. auch Anm. zu Bericht No. 9005 vom 08.12.1933.
2 Vgl. die komplementäre Aufzeichnung von Außenminister von Neurath, 12.12.1933, über diese Unterredung, in: Albrecht (Bearb.), Notenwechsel III, S. 16/17. Gauleiter Florian (Düsseldorf) hatte in einer Kundgebung am 28.11. u.a. das Lesen katholischer Zeitungen als „Volksverrat“ bezeichnet. Die Aufzeichnung Neuraths enthält nichts über die hier von Orsenigo berichtete Äußerung des Außenministers, er zweifle, ob Hitler von der Kundgebung Florians gewußt habe. Neurath vermerkte lediglich: „Ich versprach dem Nuntius, seine Wünsche dem Herrn Reichskanzler vorzutragen.“ Ebd., S. 17.
3 Laut St.Petrus-Kalender für das Bistum Berlin 8 (1935), S. 117, veranstaltete der Bund Neudeutschland am Tag Mariä Empfängnis eine Gelöbnisfeier in der St. Hedwigs-Kathedrale, an der etwa tausend Bundesmitglieder teilnahmen. Mariä Empfängnis (08.12.) fiel allerdings 1933 auf den Freitag vor dem zweiten Adventssonntag, so daß O.s Aussage („domenica“) nicht ganz präzise ist.
4 Im Dezember 1933 verhandelten Vertreter des bischöflichen Ordinariats Berlin mit Regierungsstellen über die Anwendung des Reichsschriftleitergesetzes – das am 01.01.1934 in Kraft treten sollte – auf die Redaktionen katholischer Presseorgane. Der neuernannte Berliner Bischof Bares als Beauftragter des deutschen Episkopats für Pressefragen berichtete Bertram am 25.12.1933, „daß Gefahr bestehe, die Ausnahme der kirchlichen Zeitschriften vom Schriftleitergesetz werden [sic] viel zu eng gefaßt werden.“ Bertram an den deutschen Episkopat, 03.01.1934, in: Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 498/499, Zit. S. 498. O. urteilt über den Stand dieser Verhandlungen hier wohl zu optimistisch. Vgl. auch Bericht No. 9223 vom 02.01.1934.
5 Die von Deutschland gelenkte nationalsozialistische Agitation in Österreich verfolgte das erklärte Ziel, die Regierung Dollfuß zu stürzen und entwickelte dazu ein ausgeklügeltes Instrumentarium zur politischen wie wirtschaftlichen Destabilisierung Österreichs. So verhängte Hitler z.B. im Mai 1933 eine Straftaxe von 1000 Reichsmark für jeden deutschen Österreich-Reisenden („1000-Mark-Sperre“); dadurch sollte die österreichische Tourismus-Branche empfindlich getroffen werden. Unterdessen gelang es der Regierung Dollfuß nur schwer, die illegale, meist von Bayern aus nach Österreich schwappende NS-Propaganda einzudämmen; vgl. Hanisch, Der lange Schatten des Staates, S. 317-323, sowie Anm. zu Bericht No. 7456 vom 17.06.1933.
6 Tatsächlich hat sich das „Dritte Reich“ niemals eine neue Verfassung gegeben; am 30.01.1934 passierte das „Gesetz über den Neuaufbau des Reiches“ widerspruchslos den Reichstag; diese Verfügung zerschlug das Verfassungsgebäude der Weimarer Reichsverfassung endgültig“, indem es den Ländern jegliche politische Bedeutung nahm und sie zu bloßen Verwaltungseinheiten degradierte – ohne freilich eine durchdachte und praktikable neue Ordnung an die Stelle der alten setzen zu können; vgl. Schulz, Die Anfänge des totalitären Maßnahmestaates, S. 271-279.
7 O. bezieht sich hier auf den überarbeiteten Text seiner Neujahrsansprache als Doyen des diplomatischen Corps vor dem Reichspräsidenten; die Anlage befindet sich allerdings nicht im Aktenfaszikel. Vgl. auch Neujahrsansprache O.s vom Dezember 1933.
Biographien (5):Sachdatensätze (2):

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
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