Meta-Suche


   
lfd. Nr.
102
Prot. Nr.
7147
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pacelli
Ort
Berlin
Datum
05.05.1933
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 643, fasc. 157, fol. 109r-110v – Druck bei Sale, Hitler, la Santa Sede e gli Ebrei, Nr. 38
Betreff
La situazione politica
Regest
Vorwürfe gegen die Kölner Görreshaus-Gesellschaft; das Vorgehen der neuen Regierung gegen die dem Zentrum angehörenden Beamten; die Situation der Zentrumspartei und der unpolitischen katholischen Organisationen; eine spirituelle Sammlungsbewegung der deutschen Kirche und der deutschen Katholiken, vielleicht nach dem Vorbild der italienischen Katholischen Aktion, sei notwendig.
Dokument
1Sebbene i giornali abbiano già riferito circa alcuni recenti, penosi avvenimenti, collegati con l’amministrazione del pubblico denaro e nei quali sono coinvolte anche distinte personalità politiche del Centro, pure credo mio dovere fare una breve relazione a Vostra Eminenza Reverendissima anche di questo, onde possa seguire il più esattamente possibile la situazione in Germania.
2II passato Governo di Prussia aveva trovato opportuno di aiutare con larghi sussidi, dati in forma di prestiti benevoli, la società “Görreshaus” di Colonia, che gestiva il poderoso giornale cattolico “Kölnische Volkszeitung”; ma ciò nonostante la gestione della Görreshaus, condotta con criteri eccessivamente dispendiosi, si trovò gravata di un passivo di parecchi millioni di marchi, compromettendo cosi parecchie stimate persone, che ne costituiscono il Consiglio amministrativo.1
Der Verlag der Kölnischen Volkszeitung war 1926 in die „Görreshaus GmbH“ umgewandelt worden, mit der Absicht zum bedeutendsten katholischen Verlagshaus in Deutschland zu expandieren. Die Gesellschafter Maus, Mönning und Stocky investierten in erheblichem Ausmaß, ohne allerdings ihr Ziel erreichen zu können. Seit 1929 geriet die „Görreshaus GmbH“ (später A.G.) in den Sog der Weltwirtschaftkrise und erholte sich, trotz weiterer gewagter Finanztransaktionen der Gesellschafter nicht mehr. Am 1. Mai 1933 erklärte der Verlag den Konkurs. Vgl. Kramer, Kölnische Volkszeitung, S. 263/264, 267.
Il Governo attuale ha iniziato subito una revisione dei libri amministrativi, e pare abbia trovato ammanchi e storni di denaro fino ad interessare la procedura penale. Quattro degli amministratori furono già arrestati: il console Stocky, il giornalista Maus, il banchiere Brüning 2
Zu den Finanzspekulationen des Direktors der Kölner Filiale der Deutschen Bank Anton Paul Brüning, in die auch Ludwig Kaas und Konrad Adenauer verwickelt waren, vgl. Schwarz, Adenauer I, S. 340, sowie Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 271, Anm. 5, und S. 272, Anm. 7. Im Prozeß um den Bankrott der Görreshaus AG, der am 02.08.1933 gegen Maus, Mönning, Stocky und das Aufsichtsratsmitglied Brüning begann, wurde der Bankier zu einer Gefängnis- und Geldstrafe verurteilt, die jedoch zunächst nicht vollstreckt wurde; vgl. Kölnische Zeitung, Nr. 566, 08.11.1934. Im November 1934 wurde ein weiterer Prozeß gegen den in Untersuchungshaft verbliebenen Brüning eröffnet; das Urteil gegen Brüning lautete am 04.12.1934 acht Jahre Gefängnis wegen Untreue, Betrugs und Konkursvergehens; vgl. Kölnische Zeitung, Nr. 574, 12.11.1934 und Nr. 614, 04.11.1934; eine umfangreiche Pressedokumentation zum Brüning-Prozeß von 1934 findet sich im Hamburgischen Welt-Wirtschafts-Archiv http://webopac0.hwwa.de/digiview/ (Stand: 20.08.2009), unter „Personen“, Stichwort „Brüning, Anton Paul“.
e il Capo del Centro in Renania Sig. Mönning. La Società è fallita; i due grandi immobili che possiedeva e il grandioso macchinario furono messi all’asta. Il giornale esce ora in formato alquanto ridotto ed è stampato nella tipografia del quotidiano cattolico di Essen.3
 Der Industrielle und Zentrumsabgeordnete Albert Hackelsberger kaufte die „Kölnische Volkszeitung“ aus der Konkursmasse der „Görreshaus A.G.“ und ließ sie in etwas veränderter Form seit Mai 1933 beim Essener Verlag Fredebeul & Coenen produzieren; die „Kölnische Volkszeitung“ erschien noch bis Ende Mai 1941, allerdings, ohne je ihre alte Bedeutung wiederzugewinnen. Vgl. Kramer, Kölnische Volkszeitung, S. 267.
3Anche il Signor Adenauer, Sindaco di Colonia e deputato cattolico del Centro, è indiziato come reo di amministrazione troppo lussuosa della città di Colonia con sperpero di denaro pubblico. Sul suo conto corrono voci che indignarono la popolazione, fino a tentare qualche dimostrazione ostile; cosa vi sia di vero però non consta, non avendo finora l’autorità inquirente fatto conoscere i risultati della sua inchiesta. Egli ha lasciato la città già da tempo con tutta la famiglia e ora vive modestamente in Berlino.4
Konrad Adenauer, Oberbürgermeister Kölns seit 1917, war am 12.03.1933 von den Nationalsozialisten aus dem Amt gedrängt worden. Er verließ Köln und wohnte vorübergehend in der Berliner Dienstwohnung, die ihm als Präsident des Preußischen Staatsrates bis Ende April noch zur Verfügung stand. Anschließend fand er Asyl in der Abtei Maria Laach. Der Verlust seiner Dienstbezüge brachte Adenauer, Vater von sieben Kindern, in eine verzweifelte wirtschafliche Situation; Schwarz, Adenauer I, S. 350-357. – Göring warf Adenauer nach dessen Ankunft in Berlin vor, fünf Millionen Mark aus der Kölner Stadtkasse veruntreut zu haben, und versuchte mit dieser Verleumdung Vorwürfe wiederzubeleben, die seit den späteren 1920er Jahren und insbesondere dem Beginn der Weltwirtschaftskrise wiederholt gegen die Wirtschaftsweise des Kölner Oberbürgermeisters erhoben worden waren. Tatsächlich hatte Adenauer, der kein geradezu genialer Finanzpolitiker war, mit den Folgen der Weltwirtschaftskrise für die Stadt Köln schwer zu kämpfen. Obendrein verlor er einen Teil seines eigenen Vermögens in einem unklugen Aktiengeschäft. Vgl. Schwarz, ebd., S. 310-323.
4Il Governo attuale, continuando l’applicazione di un suo sistema di collocazione del personale, ha licenziato non pochi impiegati statali aderenti del Centro. Ora essi si lamentano che siasi permesso questo licenziamento e vorrebbero vedere un intervento dell’Episcopato per difenderli; ma – come succede molto spesso – l’Episcopato si trova dinnanzi a un problema, che ha tutta l’apparenza di problema politico e perciò gli torna molto difficile un intervento speciale, poiché un intervento generico in favore di tutti i licenziati lo ha già fatto.5
Kundgebung Schultes, Kleins und Bernings vom 09.04.1933, in: Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 51.
5Tutta questa valanga di disgrazie porta naturalmente una specie di disorganizzazione tra le fila dei cattolici e specie del Centro, che vede i suoi aderenti – specie i giovani – disertare per ascriversi ad altri partiti.
6Per quanto concerne le organizzazioni cattoliche apolitiche, la situazione è finora tranquilla. Il Governo ha dichiarato anche recentemente, che intende lasciarle indisturbate; chiede però anche da loro adesione al nuovo regime e una relativa collaborazione: fissare le modalità e i limiti di questa collaborazione, senza abdicare alla propria autonomia, è il problema non facile che cercano risolvere i dirigenti delle varie associazioni in questi giorni.
7Alla fine di maggio si raduneranno a Fulda i Vescovi. Considerato il fermento, che ora esiste quasi presso ogni ceto per i grandi avvenimenti politici, forse sarebbe opportuno che l’Episcopato ricordasse al clero in “cura d’anime” qualcuno dei documenti pontifici, che [as]segnano al Clero di Italia l’atteggiamento in ordine alle competizioni politiche, quali si leggono nel volume “Pio XI e l’Azione Cattolica” a pag. 333, pag. 352 e a pag. 485.6
 Gasparri an die Bischöfe Italiens, 02.10.1922: Bischöfe und Priester sollen nicht an parteipolitischem Streit teilhaben und sich von jeglichem politischem Wettstreit fernhalten (Pio XI e l’Azione Cattolica, S. 333/334); Gasparri an die Bischöfe Italiens, 23.09.1924 (ebd., S. 352/353): Die Priester sollen außerhalb und über jeder Partei stehen und nicht an Parteizeitungen mitarbeiten; Rede Pius’ XI. zu den Priestern des „Apostolato della Preghiera“, 17.09.1924: „Evidentemente ciò non vuol dire che gli altri, i Sacerdoti compresi, abbiano a disinteressarsi della politica, che appunto perchè significa la cosa pubblica non può non essere l’oggetto di una carità tanto più doverosa quanto più alta e più vasta; ed anche i Sacerdoti vi possono e vi debbono contribuire anche direttamente, sia con l’esempio del coscienzioso esercizio dei doveri e dei diritti a loro ordinamente spettanti, sia illuminando e dirigendo le coscienze secondo le norme indefettibili delle legge di Dio e della Sua Chiesa. Ma quello che da Sacerdoti cattolici la carità sociale specificamente richiede da essi non possono prestarlo se non compiendo quel lavoro, che per grazia di Dio a loro è toccato in sorte, se non lavorando cioè per la gloria di Dio e per la salute delle anime. E così facendo essi contribuiranno nel modo più alto, più prezioso al bene comune, sociale, politico.” (Ebd., S. 485-487, Zit. S. 486).
È vero che questi documenti riguardano l’Italia, la cui precedente storia politica è assai dissimile da una nazione che provò il Kulturkampf; ma le affinità presenti fra il fermento politico di Germania e quello d’Italia nel 1922/24 sono molte. Si aggiunga poi che le varie chiese protestanti si avviano ora decisamente verso una chiesa unica, non statale, ma nazionale,7
Vgl. Bericht No. 7123 vom 02.05.1933.
che raccoglierà forse le particolari simpatie del Governo; è quindi ancor più importante per il clero cattolico accentuare sempre più quella pura religiosità, che è dopo tutto fonte sicura anche della stima umana, appunto perché espressione sincera di operosità spirituale. Tutto questo si riferisce naturalmente al Clero in cura d’anime e corrisponde alle speciali esigenze create dalla nuova situazione.
Anhang

1 Der Verlag der Kölnischen Volkszeitung war 1926 in die „Görreshaus GmbH“ umgewandelt worden, mit der Absicht zum bedeutendsten katholischen Verlagshaus in Deutschland zu expandieren. Die Gesellschafter Maus, Mönning und Stocky investierten in erheblichem Ausmaß, ohne allerdings ihr Ziel erreichen zu können. Seit 1929 geriet die „Görreshaus GmbH“ (später A.G.) in den Sog der Weltwirtschaftkrise und erholte sich, trotz weiterer gewagter Finanztransaktionen der Gesellschafter nicht mehr. Am 1. Mai 1933 erklärte der Verlag den Konkurs. Vgl. Kramer, Kölnische Volkszeitung, S. 263/264, 267.
2 Zu den Finanzspekulationen des Direktors der Kölner Filiale der Deutschen Bank Anton Paul Brüning, in die auch Ludwig Kaas und Konrad Adenauer verwickelt waren, vgl. Schwarz, Adenauer I, S. 340, sowie Morsey, Der Untergang des politischen Katholizismus, S. 271, Anm. 5, und S. 272, Anm. 7. Im Prozeß um den Bankrott der Görreshaus AG, der am 02.08.1933 gegen Maus, Mönning, Stocky und das Aufsichtsratsmitglied Brüning begann, wurde der Bankier zu einer Gefängnis- und Geldstrafe verurteilt, die jedoch zunächst nicht vollstreckt wurde; vgl. Kölnische Zeitung, Nr. 566, 08.11.1934. Im November 1934 wurde ein weiterer Prozeß gegen den in Untersuchungshaft verbliebenen Brüning eröffnet; das Urteil gegen Brüning lautete am 04.12.1934 acht Jahre Gefängnis wegen Untreue, Betrugs und Konkursvergehens; vgl. Kölnische Zeitung, Nr. 574, 12.11.1934 und Nr. 614, 04.11.1934; eine umfangreiche Pressedokumentation zum Brüning-Prozeß von 1934 findet sich im Hamburgischen Welt-Wirtschafts-Archiv http://webopac0.hwwa.de/digiview/ (Stand: 20.08.2009), unter „Personen“, Stichwort „Brüning, Anton Paul“.
3  Der Industrielle und Zentrumsabgeordnete Albert Hackelsberger kaufte die „Kölnische Volkszeitung“ aus der Konkursmasse der „Görreshaus A.G.“ und ließ sie in etwas veränderter Form seit Mai 1933 beim Essener Verlag Fredebeul & Coenen produzieren; die „Kölnische Volkszeitung“ erschien noch bis Ende Mai 1941, allerdings, ohne je ihre alte Bedeutung wiederzugewinnen. Vgl. Kramer, Kölnische Volkszeitung, S. 267.
4 Konrad Adenauer, Oberbürgermeister Kölns seit 1917, war am 12.03.1933 von den Nationalsozialisten aus dem Amt gedrängt worden. Er verließ Köln und wohnte vorübergehend in der Berliner Dienstwohnung, die ihm als Präsident des Preußischen Staatsrates bis Ende April noch zur Verfügung stand. Anschließend fand er Asyl in der Abtei Maria Laach. Der Verlust seiner Dienstbezüge brachte Adenauer, Vater von sieben Kindern, in eine verzweifelte wirtschafliche Situation; Schwarz, Adenauer I, S. 350-357. – Göring warf Adenauer nach dessen Ankunft in Berlin vor, fünf Millionen Mark aus der Kölner Stadtkasse veruntreut zu haben, und versuchte mit dieser Verleumdung Vorwürfe wiederzubeleben, die seit den späteren 1920er Jahren und insbesondere dem Beginn der Weltwirtschaftskrise wiederholt gegen die Wirtschaftsweise des Kölner Oberbürgermeisters erhoben worden waren. Tatsächlich hatte Adenauer, der kein geradezu genialer Finanzpolitiker war, mit den Folgen der Weltwirtschaftskrise für die Stadt Köln schwer zu kämpfen. Obendrein verlor er einen Teil seines eigenen Vermögens in einem unklugen Aktiengeschäft. Vgl. Schwarz, ebd., S. 310-323.
5 Kundgebung Schultes, Kleins und Bernings vom 09.04.1933, in: Stasiewski (Bearb.), Akten deutscher Bischöfe I, S. 51.
6  Gasparri an die Bischöfe Italiens, 02.10.1922: Bischöfe und Priester sollen nicht an parteipolitischem Streit teilhaben und sich von jeglichem politischem Wettstreit fernhalten (Pio XI e l’Azione Cattolica, S. 333/334); Gasparri an die Bischöfe Italiens, 23.09.1924 (ebd., S. 352/353): Die Priester sollen außerhalb und über jeder Partei stehen und nicht an Parteizeitungen mitarbeiten; Rede Pius’ XI. zu den Priestern des „Apostolato della Preghiera“, 17.09.1924: „Evidentemente ciò non vuol dire che gli altri, i Sacerdoti compresi, abbiano a disinteressarsi della politica, che appunto perchè significa la cosa pubblica non può non essere l’oggetto di una carità tanto più doverosa quanto più alta e più vasta; ed anche i Sacerdoti vi possono e vi debbono contribuire anche direttamente, sia con l’esempio del coscienzioso esercizio dei doveri e dei diritti a loro ordinamente spettanti, sia illuminando e dirigendo le coscienze secondo le norme indefettibili delle legge di Dio e della Sua Chiesa. Ma quello che da Sacerdoti cattolici la carità sociale specificamente richiede da essi non possono prestarlo se non compiendo quel lavoro, che per grazia di Dio a loro è toccato in sorte, se non lavorando cioè per la gloria di Dio e per la salute delle anime. E così facendo essi contribuiranno nel modo più alto, più prezioso al bene comune, sociale, politico.” (Ebd., S. 485-487, Zit. S. 486).
7 Vgl. Bericht No. 7123 vom 02.05.1933.
Biographien (8):Sachdatensätze (1):

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
 Texte | Quellen u. Literatur | Abkürzungen | Impressum | Hilfe |