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lfd. Nr.
426
Prot. Nr.
10680
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pacelli
Ort
Berlin
Datum
25.06.1934
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 604, fasc. 113, fol. 90r-91v – Druck bei Sale, Hitler, la Santa Sede e gli Ebrei, Nr. 65
Betreff
Katholikentag di Berlino
Regest
Verlauf des Diözesankatholikentags in Berlin am 24.06.1934; Ansprachen Dovifats und Klauseners – Konfrontation zwischen DJK und NSDAP auf dem Gebiet der Freien Prälatur Schneidemühl.
Dokument
1Mi è grato riferire a Vostra Eminenza che il Congresso cattolico annuale della diocesi di Berlino che è riuscito anche quest’anno un magnifico trionfo di fede: esso ebbe luogo ieri nel vasto recinto dell’ippodromo di Hoppegarten, a 15 Km. dalla capitale, e si è svolto col più perfetto ordine, improntato a grande fede e profonda pietà. Le numerose e vaste tribune, come i magnifici prati si prestavano magnificamente ad accogliere l’immensa moltitudine di circa 60 mila persone, fra cui primeggiavano o meglio emergevano con le loro multiformi bandiere e svariate uniformi le Organizzazioni giovanili: era un quadro commovente, espressione viva di un popolo credente e animato da “particolari” sentimenti di fedeltà alla propria Chiesa.1
Der Berliner Diözesankatholikentag von 1934 gilt als effizient organisierte Massendemonstration des deutschen Katholizismus in Opposition zum NS-Regime (so z.B. bei Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich II, S. 242/243); er fiel zusammen mit dem Beginn der Sonderverhandlungen des Episkopats mit der Reichsregierung (25.-30.06.), aber auch mit den geheimen Vorbereitungen innerhalb der engeren NS-Führungsriege zum sog. „Röhm-Putsch“ (30.06.1934). Vielleicht rückte gerade durch seine auch von O. erwähnte Schlußansprache Erich Klausener, prominenter Vertreter des deutschen Laienkatholizismus, Vorsitzender der Katholischen Aktion im Bistum Berlin und Organisator des Katholikentages endgültig in den Fokus der Mörder – hier speziell Görings –, schien sich doch mit seiner Beseitigung der „politische Katholizismus“ entscheidend schwächen zu lassen. Vgl.,unter Berufung auf eine Aussage Robert W. Kempners vom Nürnberger Kriegsverbrecherprozeß, Adolph, Klausener, S. 100-102.
2Tema e scopo del Congresso era la consacrazione della Diocesi al Sacro Cuore di Gesù. Si iniziò la funzione con la celebrazione della Santa Messa Pontificale: davanti alle tribune era stato eretto un Altare imponente, tutto adorno di verde, di bandiere papali alternate alle nazionali. Dopo la S. Messa celebrata da Mons. Bares Vescovo di Berlino, con l’assistenza del Nunzio Apostolico e presente, oltre numeroso Clero, l’intero Capitolo della Cattedrale, e rallegrata dall’edificante spettacolo di ben oltre 11.000 Sante Comunioni distribuite al popolo, seguì l’atto di Consacrazione, al quale la massa del popolo venne preparata, prima da un dialogo esplicativo fra un interlocutore e il popolo, poi da un elevato discorso del Vescovo, denso dei più nobili e religiosi pensieri, che il bel tema e l’imponente uditorio potevano suscitare.
3L’Atto di Consacrazione nella formula prescritta venne poi recitato maestosamente da tutti, non senza una visibile commozione. Parteciparono alla cerimonia molte distinte personalità, fra cui S.E. il Ministro del Reich per le Poste e le Ferrovie, Eltz von Rübenach con l’intera Famiglia, nonché la Famiglia del Vicecancelliere; S.E. von Papen era trattenuto a Amburgo per impegni governativi.
4Seguì una breve pausa di riposo anche perché ciascuno potesse rifocillarsi: Sua Eccellenza il Vescovo e il Nunzio ne approfittarono per avvicinare personalmente molti dei convenuti, fra cui parecchie povere famiglie che avevano risparmiato a lungo per poter intervenire a quella festa. Si ebbe così un nuovo spettacolo non meno bello di quanto erasi visto poco prima: la fraternità del popolo con le proprie Autorità religiose: ad ogni istante si vedeva affiorare sotto le più commoventi manifestazioni il „cor unum” della Chiesa militante.
5Alle ore 15 si iniziò la seconda parte del Programma. La Benedizione Eucaristica solenne impartita da S.E il Nunzio Apostolico, poi un fine e ben appropriato discorso del Signor Dr. Dovifat Professore all’Università di Berlino. (Accludo un breve sunto del discorso). Chiuse la cerimonia con brevi parole di ringraziamento il Sig. Klausener Presidente dell’Azione Cattolica. Verso le ore 5 il popolo sfollava quasi a malincuore da quel recinto, che era stato per tutti come un Tabor di consolazione; le Organizzazioni giovanili prima di riavvolgere le loro bandiere vollero sfilare gioiosamente davanti al loro Vescovo: era una attestazione di fedeltà ben gradita e ben eloquente. Nessun incidente meno gradevole turbò la giornata.
6Pochi giorni prima però i cuori dei cattolici erano stati amareggiati da un efferato delitto compiuto da un giovane già membro della grande organizzazione ginnastica cattolica (D.J.K.), che - forse anche istigato da qualche compagno - pugnalò un impiegato del partito NSDAP. Fu ordinato un solenne funerale a spese dello Stato, un lutto della Hitler-Jugend per 8 giorni, cioè il velo bruno ai gagliardetti, e furono arrestati vari membri della Associazione Cattolica: tutto ciò avvenne nella Prelatura nullius di Schneidemühl, ove ora fu proibita completamente la Associazione D.J.K.2
Am 18.06.1934 war in der Gemeinde Gollmütz auf dem Gebiet der Freien Prälatur Schneidemühl ein NSDAP-Kassenwart ermordet worden. Der sozial auffällige Täter (Meissner) war zeitweise Mitglied der DJK gewesen; gehörte allerdings zum Zeitpunkt der Tat auch einem SA-Reitersturm an. Die gleichgeschaltete örtliche Presse nutzte den Vorfall, um gegen die katholische Jugendorganisation insgesamt zu polemisieren.Vgl. Roth (Hg.), Katholische Jugend in der NS-Zeit, S. 113 und 220/221, sowie Bericht No. 10832 vom 12.07.1934.
- Spero che la calma e il processo porteranno alla luce varie discriminanti.
Anhang
1Rede Emil Dovifats (Zeitungsausschnitt, ohne Quellenangabe).

1 Der Berliner Diözesankatholikentag von 1934 gilt als effizient organisierte Massendemonstration des deutschen Katholizismus in Opposition zum NS-Regime (so z.B. bei Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich II, S. 242/243); er fiel zusammen mit dem Beginn der Sonderverhandlungen des Episkopats mit der Reichsregierung (25.-30.06.), aber auch mit den geheimen Vorbereitungen innerhalb der engeren NS-Führungsriege zum sog. „Röhm-Putsch“ (30.06.1934). Vielleicht rückte gerade durch seine auch von O. erwähnte Schlußansprache Erich Klausener, prominenter Vertreter des deutschen Laienkatholizismus, Vorsitzender der Katholischen Aktion im Bistum Berlin und Organisator des Katholikentages endgültig in den Fokus der Mörder – hier speziell Görings –, schien sich doch mit seiner Beseitigung der „politische Katholizismus“ entscheidend schwächen zu lassen. Vgl.,unter Berufung auf eine Aussage Robert W. Kempners vom Nürnberger Kriegsverbrecherprozeß, Adolph, Klausener, S. 100-102.
2 Am 18.06.1934 war in der Gemeinde Gollmütz auf dem Gebiet der Freien Prälatur Schneidemühl ein NSDAP-Kassenwart ermordet worden. Der sozial auffällige Täter (Meissner) war zeitweise Mitglied der DJK gewesen; gehörte allerdings zum Zeitpunkt der Tat auch einem SA-Reitersturm an. Die gleichgeschaltete örtliche Presse nutzte den Vorfall, um gegen die katholische Jugendorganisation insgesamt zu polemisieren.Vgl. Roth (Hg.), Katholische Jugend in der NS-Zeit, S. 113 und 220/221, sowie Bericht No. 10832 vom 12.07.1934.
Biographien (6):Sachdatensätze (1):

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
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