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lfd. Nr.
265
Prot. Nr.
s. no.
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pizzardo
Ort
Valgreghentino (Como)
Datum
02.10.1933
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 643, fasc. 160, fol. 54r-55v
Betreff
s. ogg.
Regest
Die Amtseinführung des neuen „Reichsbischofs“ Ludwig Müller; wie soll sich die Katholische Kirche zu den „Deutschen Christen“ verhalten? Keine Kommentare, keine Kontakte; auch viele Lutheraner traditioneller Prägung stehen den „Deutschen Christen“ mit starken Vorbehalten gegenüber.
Dokument
1A titolo di informazione e allo scopo di contribuire sempre più a chiarire il problema della tattica da seguire di fronte ai prossimi festeggiamenti luterani in Germania, mi permetto di inviare qui accluso a Vostra Eccellenza Reverendissima alcuni ritagli di giornali, che si riferiscono alla avvenuta nomina del Reichsbischof della Chiesa evangelica tedesca e ai relativi festeggiamenti.
2Supposto che il resoconto del giornale (Allegato A) circa il Messaggio del nuovo Reichsbischof sìa sufficientemente esatto (il testo completo si potrà leggere solo più tardi nei Fogli ufficiali della chiesa evangelica), è da constatare l’assenza completa d’ogni allusione – anche indiretta – alla Chiesa cattolica, il che dovrebbe significare l’abbandono di tutta quella lotta a base di calunnie che formò, si può dire, l’essenza del vecchio protestantesimo. Parimenti ha la sua importanza, di fianco al ripetuto concetto di “chiesa nuova”, anche l’esplicita dichiarazione, che non sarà “chiesa di Stato”. È certo che i vecchi pastori protestanti, ora spodestati, e la minuscola parte di popolo, che segretamente li segue, considerano tutto questo come un tradimento, e guardano la “nuova chiesa evangelica tedesca” come un’aberrazione e un abbandono del vero protestantesimo. Essi certo sperano di ricondurre i fratelli traviati ancora al vecchio ovile e sarebbe per questo scopo un elemento efficacissimo il poter inscenare una lotta contro Roma. Per non prestarsi a questa manovra io penso sarebbe molto utile che i giornali cattolici, salvo provocazioni gravi, sorvolassero affatto anche alla cronaca degli avvenimenti: a feste finite si potrà sempre parlarne, almeno in omaggio alla storia.
3Occorre al tempo stesso evitare un pericolo opposto, cioè il pericolo che lo zelo per l’unità nazionale faccia scomparire agli occhi del popolo le differenze religiose fra cattolici e protestanti. Finora mi pare che ogni contatto, anche di semplice convenienza sociale, fra le due chiese, come tali, siasi evitato. Se schivando questi due estremi, si arriva a ridurre il protestantesimo ad una semplice forma di religiosità, svuotato di ogni contenuto polemico contro il cattolicesimo per quanto riguarda la vita pratica, è certo ohe presto perderà ogni attrattiva e languirà sterile e inerte.
4Inutile aggiungere che fra tutti i giornali, quello che il protestantesimo di Germania legge e ritiene giustamente come espressione del pensiero della Santa Sede, è l’Osservatore Romano.
5Aggiungo pure un ritaglio, ove sono preannunciate le riforme della nuova chiesa evangelica (Allegato B). Notevole e sgradito l’accenno a fissare la sede del Reichsbischof non più a Wittemberga, ma pare a .... Berlino; sintomatico l’altro, che affida la nomina dei parroci non più al popolo, ma al Vesoovo dello Stato (Landesbischof).
6La presenza di rappresentanti della Cancelleria dello Stato e del Ministero degli Esteri alle feste per la nomina del Reichsbischof (Allegato C), è nello stile della Germania, e lo si pratica, o almeno lo si praticava, anche con i cattolici. Alla funzione religiosa nella Cattedrale di S. Edvige a Berlino per la festa dell’Incoronazione del Santo Padre è intervenuto, anche quest’anno, il Ministro degli Esteri, cioè il protestante barone von Neurath.
7
Anhang
1(A) Vossische Ztg., Berlin, Nr. 463, 28. 09. 1933, Morgen-Ausgabe: „Reichsbischof Ludwig Müller“; (B) „Gliederung der Landeskirchen. Die nächsten gesetzgeberischen Aufgaben der Reichskirche“ (ohne Quellenangabe); (C) Vossische Ztg., Nr. 467, 30. 09. 1933, Erste Beilage: „Die Jugend huldigt dem Reichsbischof“.

Biographien (2):Sachdatensätze ():

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
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