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lfd. Nr.
205
Prot. Nr.
8166
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pacelli
Ort
Berlin
Datum
30.08.1933
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 643,fasc. 160, fol. 50r-51v
Betreff
La nuova chiesa evangelica tedesca
Regest
Charakteristika der neuen “evangelischen Reichskirche”: Führerprinzip und nationalsozialistischer Geist; – Kirchenverfassung und „Reichsbischof“ – Adaption des Rassengedankens; die neu beschworene Einheit der gleichgeschalteten evangelischen Reichskirche sei freilich nur eine oberflächliche.
Dokument
1Facendo seguito ai miei precedenti Rapporti No. 7216, del 13 maggio; No. 7337, del 30 maggio; No. 7570, del 30 giugno e No. 7591, del 3 luglio, circa la crisi delle Chiese Evangeliche tedesche, mi faccio un dovere di completare le mie relazioni, inviando a Vostra Eminenza Reverendissima queste ulteriori notizie, che riguardano gli ultimi avvenimenti politico-religiosi del protestantesimo di Germania.
2Il così detto rinnovamento delle chiese evangeliche fu caratterizzato da due particolari fenomeni:
31. lo sforzo immane per dare alle chiese evangeliche un principio supremo unico di autorità;
42. il tentativo di permeare tutti gli organismi puramente religiosi di uno spirito di accentuato nazionalsocialismo.
5Per raggiungere logicamente il primo scopo, si sarebbe dovuto rivoluzionare tutta la teologia protestante; i nuovi riformatori si limitarono invece a riformare il congegno amministrativo, dichiarando di non voler mutare menomamente i postulati della fede, ma solo semplificare il funzionamento esterno delle varie chiese; fissarono così in una nuova Costituzione (Allegato A) un organismo amministrativo, che ricopia evidentemente i gradi gerarchici della organizzazione cattolica. Stabilirono una serie di autorità, subordinata l’una all’altra, cioè un così detto Ministero Ecclesiastico con al fianco un Sinodo Nazionale ed una Camera Consulente; ed in linea sempre discendente “la Chiesa dei singoli Stati” (Landeskirche) con un Landesbischof, che corrisponde al nostro Metropolita; la Provincia Ecclesiastica, che corrisponde alla nostra Diocesi, senza però il Vescovo; il Circolo Ecclesiastico, cioè gruppo di Parrocchie che equivarebbe alle nostre pievi o decanati, ed infine la Comu nità ecclesiastica, cioè la Parrocchia.
6A capo di tutto questo organismo, per sè già in uso, sta un Reichsbischof o Vescovo del Reich, ed è questa una dignità affatto nuova, con poteri abbastanza vasti, per guisa da assicurare alla “chiesa evangelica tedesca” un indirizzo di vita uniforme. I poteri ecclesiastici sono tutti assegnati a base di elezione popolare, nel senso che la Parrocchia nomina il Parroco ed i membri del Sinodo; questi poi, come delegati dal popolo, procedono alle altre elezioni superiori.
7Tutta questa riforma aveva lo scopo, non solo di svecchiare il congegno amministrativo, ma anche di sostituire quasi tutto il personale ecclesiastico con elementi nuovi. Sotto la pressione infatti dei “cristiano-tedeschi”, ossia dei nazionalsocialisti costituiti in partito confessionale, le elezioni nuove segnarono una vittoria del movimento nuovo in ragione del 75%, per guisa che i vecchi sopra-intendenti, vescovi e pastori decaddero “per volontà popolare” e subentrarono ovunque i giovani o i simpatizzanti dei giovani, con a capo, come Vescovo del Reich, il Dottor Müller, fiduciario del Cancelliere. È evidente che tutto questo basta per imprimere a questa mastodontica massa di circa 40 milioni di protestanti (oggi non è più possibile essere ufficialmente atei) una certa unificazione impressionante di movimenti esterni; della vera unità interna cioè della unità di fede nessuno se ne occupa: i pochi dissidenti, che sono rimasti fedeli al vecchio principio individualista del protestantesimo tacciono e soffrono in disparte.
8Raggiunto il primo scopo, cioè l’unificazione esterna con la creazione di un’unica chiesa evangelica tedesca, tornava facile svolgere il secondo punto, ossia darle un’impronta politica nazionalsocialista. I risultati già raggiunti su questo cammino sono sorprendenti: nella recente adunanza sinodale fu dichiarata falsa all’unanimità la deliberazione, votata alcuni mesi fa, che stabiliva sulle orme del Vangelo non applicabile alla Chiesa il principio della selezione dei cittadini in base alla razza; da oggi perciò pastori ed impiegati delle chiese evangeliche, che non sono in corrispondenza con i principi di razza fissati dal Governo, saranno eliminati.
9Si potrebbe chiedere quale sarà il risultato pratico di questa nuova chiesa evangelica tedesca.
10Religiosamente parlando non porterà nessun rifiorimento: nata da contingenze politiche, nutrita da un effimero entusiasmo giovanile, preoccupata più di conformarsi ai desideri del Governo che alle massime del Vangelo, certo non sarà questa la Chiesa, che ravvicinerà le anime alla luce di Cristo.
11Politicamente certo trionferà, diventando sempre più e sempre meglio un istrumento politico nelle mani del Governo e come tale porterà non poco turbamento, tentando specialmente di dare alle semplici commemorazioni religiose protestanti il carattere di avvenimenti e di feste nazionali! Ma sarà anche questo un successo effimero, di un paio d’anni ed anche meno, se i cattolici sapranno mantenersi dignitosamente riservati, evitando di prestarsi alle provocazioni.
Anhang
1Das Evangelische Deutschland. Kirchliche Rundschau, Berlin, 23.07.1933: „Die Verfassung der Deutschen Evangelischen Kirche“.

Biographien (1):Sachdatensätze ():

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
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