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lfd. Nr.
113
Prot. Nr.
7337
Sender
Orsenigo
Empfänger
Pacelli
Ort
Berlin
Datum
30.05.1933
Archiv
AA.EE.SS. Germania, Pos. 643, fasc. 160, fol. 28r-30r
Betreff
La Chiesa Evangelica Tedesca
Regest
Umbau der evangelischen Kirchengemeinschaften in Deutschland zu einer evangelischen Reichskirche: Wahl Friedrich von Bodelschwinghs zum Reichsbischof; Opposition der „Deutschen Christen“.
Dokument
1Credo opportuno – a titolo d’informazione – segnalare a Vostra Eminenza Reverendissima le ultime fasi del movimento popolare tedesco in favore di una unione delle varie confessioni evangeliche sotto un’unica autorità religiosa (Reichsbischof) e per una conformazione della auspicata nuova chiesa allo Stato. I capi delle tre confessioni religiose protestanti di Germania, cioè: la luterana, la riformata e l’unitaria, che abbracciano complessivamente circa 29 chiese fra loro indipendenti1
Es handelte sich exakt um 28 evangelische Landeskirchen (12 unierte, 15 lutherische, eine reformierte), die seit Mai 1922 im „Deutschen Evangelischen Kirchenbund“ vereint waren. Vgl. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 37-41.
, si sono trovati d’accordo sulla necessità di tracciare una nuova Costituzione Religiosa e, raccoltisi a Loccum, ne stesero anche le linee principali (Allegato); da questo abbozzo di Costituzione risulta che dovrà nominarsi per tutte e tre le Confessioni un unico capo, cioè un Reichsbischof di confessione luterana.2
O. berichtet über die Klausurtagung des „Drei-Männer-Kollegiums“ der deutschen protestantischen Kirchen sowie Ludwig Müllers als Vertreter der „Deutschen Christen“ im Kloster Loccum vom 17.-20. Mai 1933; verabschiedet wurde das sogenannte „Loccumer Manifest“ (veröffentlicht am 27. Mai), das die Grundlage einer neuen evangelischen Kirchenverfassung für Deutschland darstellen sollte. Vgl. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 405-411; der Text des „Loccumer Manifests“ bei Schmidt (Hg.), Die Bekenntnisse und grundsätzlichen Äußerungen zur Kirchenfrage des Jahres 1933, S. 153/154.
2Fissato questo punto, i Capi delle Confessioni credettero opportuno passare immediatamente alla nomina del primo Reichsbischof della Chiesa Evangelica in Germania, pare anche per evitare che col ritardo si avanzassero aspirazioni personali, che avrebbero probabilmente incagliato la procedura per la nomina. Atteso che le tre Confessioni suddette si trovavano d’accordo anche circa il candidato, essi procedettero con la maggiore celerità possibile, nominando il Pastore Bodelschwingh, uomo sui 55 anni, tutto dedicato – a quanto dicono i giornali – alla carità, direttore infatti di un ricovero di invalidi ed epilettici, fondato dal padre suo nel 1863. La nomina, completata con l’assenso del candidato e la conferma dei tre Direttori, fu annunciata al pubblico, molto più che anche i “tedesco-cristiani” avevano in linea di massima aderito alla Costituzione di Loccum od anche non avevano mai sollevato obbiezioni contro la persona del Pastore Bodelschwingh.3
Mit der eiligen Nominierung Bodelschwinghs versuchte das „Drei-Männer-Kollegium“ die aggressiv formulierten Ansprüche der „Deutschen Christen“ abzuwehren, den Reichsbischof zu stellen. Bodelschwingh wurde am 27.05.1933 in einem Schnellverfahren von der überwältigenden Mehrheit der Landeskirchen zum Reichsbischof gewählt. Vgl. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 412-421; Conrad, Der Kampf um die Kanzeln, S. 25/26.
3I “tedesco-cristiani” però, non costituendo finora nessuna chiesa ufficiale, ma essendo per ora un semplice gruppo di dissidenti che provengono dalle varie confessioni, non avevano partecipato ufficialmente alla nomina, né alla conferma del nuovo Reichsbischof. E poichè essi avevano in realtà qualche candidato proprio, cioè tale che secondo loro meglio rispondeva a quelle qualità religiose (o forse meglio politiche), che il Reichsbischof, espressione religiosa della “nuova” Germania, deve avere, si schierarono subito all’opposizione; dichiararono che l’eletto aveva bensì il legittimo mandato dai capi delle tre Confessioni, ma non quello del popolo, perché il popolo oggi è ben diversamente intenzionato da quando furono eletti questi vecchi capi delle tre Confessioni.4
Wehrkreispfarrer Ludwig Müller erklärte am 27.05.1933 in einer Rundfunkansprache: Die „Deutschen Christen“ sagen „nein zu dieser Lösung und nein erst recht zu dem Wege, auf dem sie gefunden worden ist. Nur von dem Vertrauen des Kirchenvolkes, das sich in eigener Entscheidung zu ihm bekennt, kann der evangelische Reichsbischof auf seinen Platz gebracht werden. Aus dem gewaltigen Recht der geschichtlichen Stunde heraus weigern wir uns, die Entscheidung mit den Kirchenregierungen anzunehmen.“ Zit. nach Meier, Der evangelische Kirchenkampf I, S. 97/98; vgl. auch Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 423.
4Il nuovo Reichsbischof con molta abilità cercò entrare subito in funzione, accolse omaggi, annunziò la sua prima funzione religiosa pubblica in Berlino per Pentecoste ed aggiunse anche che è sua intenzione far larga parte nelle file direttive della Chiesa Evangelica Tedesca all’elemento giovane.5
Meier, Der evangelische Kirchenkampf I, S. 98/99; Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 421.
Ma tutto questo finora non valse a calmare l’opposizione. I “tedesco-cristiani”, guidati naturalmente da alcuni pastori ed appoggiati dai giornali nazionalsocialisti, non solo hanno dichiarato di non voler riconoscere il nuovo Reichsbischof, ma anzi esigono che si rifaccia la nomina in base a referendum popolare da indirsi per il 31 ottobre (anniversario della pubblicazione delle 95 tesi di Lutero a Wittenberg), osservando che solo così la nomina potrà essere conforme alla dottrina di Lutero.6
Meier, Der evangelische Kirchenkampf I, S. 98.
5Tale è l’attuale situazione del protestantesimo in Germania: la chiesa statale fu evitata, ma l’unità delle chiese non fu raggiunta. Se questa scissione non porterà al ritiro spontaneo del neonominato7
Mit dieser Vermutung sollte O. recht behalten: Bodelschwingh trat bereits am 24.06.1933 zurück; vgl. Bericht No. 7570 vom 30.06.1933.
, avremo probabilmente accanto al Reichsbischof della Chiesa Evangelica Tedesca una seconda confessione, detta dei “tedesco-cristiani”, molto più tumultuosa dell’altra e che pretenderà, grazie allo spirito nazionalsocialista, di cui si dice maggiormente pervasa, di rappresentare con maggior diritto il popolo, specie nelle manifestazioni nazionali. Anche in questo caso avremo almeno il vantaggio che una vera chiesa statale unica sarà impossibile; anche il Governo infatti, pure nelle agitate controversie di tutti questi giorni fra i vari partiti religiosi, si è sempre mantenuto, almeno ufficialmente, estraneo; non è però ancora avvenuta nessuna visita di omaggio del nuovo Reichsbischof al Governo; questa forse potrà dare la misura del contegno che intende tenere il Governo di fronte alla soluzione legale raggiunta dalle tre confessioni.
Anhang
1Das „Loccumer Manifest“ (Abschrift)

1 Es handelte sich exakt um 28 evangelische Landeskirchen (12 unierte, 15 lutherische, eine reformierte), die seit Mai 1922 im „Deutschen Evangelischen Kirchenbund“ vereint waren. Vgl. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 37-41.
2 O. berichtet über die Klausurtagung des „Drei-Männer-Kollegiums“ der deutschen protestantischen Kirchen sowie Ludwig Müllers als Vertreter der „Deutschen Christen“ im Kloster Loccum vom 17.-20. Mai 1933; verabschiedet wurde das sogenannte „Loccumer Manifest“ (veröffentlicht am 27. Mai), das die Grundlage einer neuen evangelischen Kirchenverfassung für Deutschland darstellen sollte. Vgl. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 405-411; der Text des „Loccumer Manifests“ bei Schmidt (Hg.), Die Bekenntnisse und grundsätzlichen Äußerungen zur Kirchenfrage des Jahres 1933, S. 153/154.
3 Mit der eiligen Nominierung Bodelschwinghs versuchte das „Drei-Männer-Kollegium“ die aggressiv formulierten Ansprüche der „Deutschen Christen“ abzuwehren, den Reichsbischof zu stellen. Bodelschwingh wurde am 27.05.1933 in einem Schnellverfahren von der überwältigenden Mehrheit der Landeskirchen zum Reichsbischof gewählt. Vgl. Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 412-421; Conrad, Der Kampf um die Kanzeln, S. 25/26.
4 Wehrkreispfarrer Ludwig Müller erklärte am 27.05.1933 in einer Rundfunkansprache: Die „Deutschen Christen“ sagen „nein zu dieser Lösung und nein erst recht zu dem Wege, auf dem sie gefunden worden ist. Nur von dem Vertrauen des Kirchenvolkes, das sich in eigener Entscheidung zu ihm bekennt, kann der evangelische Reichsbischof auf seinen Platz gebracht werden. Aus dem gewaltigen Recht der geschichtlichen Stunde heraus weigern wir uns, die Entscheidung mit den Kirchenregierungen anzunehmen.“ Zit. nach Meier, Der evangelische Kirchenkampf I, S. 97/98; vgl. auch Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 423.
5 Meier, Der evangelische Kirchenkampf I, S. 98/99; Scholder, Die Kirchen und das Dritte Reich I, S. 421.
6 Meier, Der evangelische Kirchenkampf I, S. 98.
7 Mit dieser Vermutung sollte O. recht behalten: Bodelschwingh trat bereits am 24.06.1933 zurück; vgl. Bericht No. 7570 vom 30.06.1933.
Biographien (2):Sachdatensätze ():

Berichte des Apostolischen Nuntius Cesare Orsenigo
aus Deutschland 1930 bis 1939
Im Auftrag des Deutschen Historischen Instituts in Rom und in Kooperation mit der Kommission für
Zeitgeschichte Bonn und dem Archivio Segreto Vaticano herausgegeben von Thomas Brechenmacher
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